SindNova è un’associazione riconosciuta no-profit che si occupa da quarant'anni di ricerca, studi, formazione ed informazione con lo scopo di approfondire e promuovere la cultura e gli strumenti della partecipazione dei lavoratori nelle imprese.
Le relazioni industriali, le condizioni di lavoro, i Comitati Aziendali Europei, la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e lo sviluppo sostenibile sono le principali aree di competenza dell’Istituto.
Su tali argomenti SindNova promuove ed organizza in Europa iniziative di confronto e progetti di studio e formazione ad alto profilo a carattere nazionale ed internazionale.
IL PARLAMENTO EUROPEO approva la legge sull’intelligenza
artificiale (IA) - 13 marzo 2024
Il regolamento, frutto dell'accordo raggiunto con gli Stati membri nel
dicembre 2023, stabilisce obblighi per l'IA sulla base dei possibili rischi e
del livello d'impatto. L'obiettivo è di "proteggere i diritti
fondamentali, la democrazia, lo Stato di diritto e la sostenibilità ambientale
dai sistemi di IA ad alto rischio, promuovendo nel contempo l'innovazione e
assicurando all'Europa un ruolo guida nel settore".
Sono previste norme
che mettono fuori legge alcune applicazioni di IA che minacciano i diritti dei
cittadini; tra queste i sistemi di riconoscimento biometrico, l'estrapolazione
indiscriminata di immagini facciali da internet o dalle registrazioni dei
sistemi di telecamere a circuito chiuso per creare banche dati di
riconoscimento facciale. Saranno vietati anche i sistemi di riconoscimento
delle emozioni sul luogo di lavoro e nelle scuole, i sistemi di credito
sociale, le pratiche di polizia predittiva (se basate esclusivamente sulla
profilazione o sulla valutazione delle caratteristiche di una persona) e i
sistemi che manipolano il comportamento umano o sfruttano le vulnerabilità
delle persone.
Sono previsti obblighi chiari
anche per altri sistemi di IA ad alto rischio (che potrebbero arrecare danni
significativi alla salute, alla sicurezza, ai diritti fondamentali,
all'ambiente, alla democrazia e allo Stato di diritto). Rientrano in questa categoria
gli usi legati a infrastrutture critiche, istruzione e formazione
professionale, occupazione, servizi pubblici e privati di base (ad esempio
assistenza sanitaria, banche, ecc.), alcuni sistemi di contrasto, migrazione e
gestione delle frontiere, giustizia e processi democratici (come nel caso di
sistemi usati per influenzare le elezioni). Per questi sistemi vige l'obbligo
di valutare e ridurre i rischi, mantenere registri d'uso, essere trasparenti e
accurati e garantire la sorveglianza umana. I cittadini avranno diritto a
presentare reclami sui sistemi di IA e a ricevere spiegazioni sulle decisioni
basate su sistemi di IA ad alto rischio che incidono sui loro diritti.
Il regolamento deve ora essere
sottoposto alla verifica finale dei giuristi-linguisti e dovrebbe essere
adottato definitivamente prima della fine della legislatura (procedura
di rettifica). Inoltre, la legge deve ancora essere formalmente approvata dal
Consiglio. Entrerà in vigore venti giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta
ufficiale dell'UE e inizierà ad applicarsi 24 mesi dopo l'entrata in vigore,
salvo per quanto riguarda: i divieti relativi a pratiche vietate, che si
applicheranno a partire da sei mesi dopo l’entrata in vigore; i codici di buone
pratiche (nove mesi dopo); le norme sui sistemi di IA per finalità generali,
compresa la governance (12 mesi) e gli obblighi per i sistemi ad alto
rischio (36 mesi).
In un'epoca in cui la sostenibilità è diventata una priorità globale, il progetto europeo TURN mira a esplorare l'azione e la reazione dei paesi coinvolti verso il passaggio al modello di economia circolare nei settori chimico, tessile, energetico, metalmeccanico e delle costruzioni
L'obiettivo principale di TURN è chiaro: migliorare e adattare i sistemi di produzione di questi settori in linea con il piano d'azione europeo per la transizione circolare. Questo significa abbandonare il modello lineare di "prendere, produrre, scartare" e abbracciare un approccio circolare che valorizzi al massimo le risorse esistenti, riducendo al minimo gli sprechi e l'impatto ambientale.
Sensibilizzare i lavoratori sul fatto che il sistema produttivo di cui fanno parte rispetta la natura e l'ambiente è cruciale per garantire il successo della transizione. Inoltre, fornire loro competenze e strumenti per dialogare con l'azienda su questo obiettivo è essenziale per assicurare una transizione armoniosa e inclusiva.
Attraverso l'analisi e la ricerca a livello comunitario, nonché in termini comparativi, il progetto identificherà convergenze e differenze nella risposta dei sistemi di relazioni industriali nell'UE, nei suoi Stati membri e nei paesi candidati. Questo permetterà di sviluppare approcci e strategie su misura per ciascun contesto, garantendo un'impronta locale e globale al tempo stesso.
Nel contesto dell'odierno panorama lavorativo, in cui la partecipazione e la voce dei lavoratori sono elementi fondamentali per una gestione aziendale efficace e sostenibile, il progetto europeo MEET si propone di creare un'occasione di confronto, approfondimento e formazione su tematiche di cruciale importanza per gli operatori e gli stakeholder del settore metalmeccanico.
Il progetto MEET intende esportare, condividere e migliorare, le esperienze positive realizzate, dal livello nazionale a quello europeo, per raccogliere le buone pratiche di iniziative analoghe sui temi dello sviluppo sostenibile, dell'economia circolare e del risparmio energetico, al fine di creare un quadro sinottico di sintesi che faccia emergere le caratteristiche significative del ruolo del membro del CAE e dei rappresentanti dei lavoratori di fronte a questi temi.
Al centro dell'iniziativa c'è l'obiettivo di formulare proposte concrete per il rafforzamento dei diritti di informazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori, coinvolgendo attivamente attori a diversi livelli, dal livello aziendale a quello nazionale ed europeo.
Le parti sociali hanno sempre svolto un ruolo nella definizione e nella formulazione delle leggi e delle politiche dell’Unione europea (UE). Eppure questi ruoli sono cambiati in modo significativo nel corso del tempo a seconda della politica nelle capitali europee e delle istituzioni dell’UE, nonché delle mutevoli sfide strutturali affrontate dalle società europee.
Questo progetto offrirà una nuova comprensione della formazione e della realizzazione dell’Europa sociale da parte delle parti sociali: costruire su basi fondamentali per considerare i possibili futuri.
Ricostruire la storia dell'UE per comprendere meglio il passato e valutare se il diritto fondamentale e i ruoli politici accordati alle parti sociali nell’UE siano in linea con le attuali sfide sociali e lavorative che l’UE si trova ad affrontare, e avanzare proposte che preparino e adattino l’acquis dell’UE pertinente alla natura in rapida evoluzione del mercato lavoro.
Istituto
per lo studio
dell’innovazione, delle trasformazioni produttive e del lavoro
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